Sabato 5 giugno si è tenuta a Biella, presso il centro congressi dell’Agorà Palace, la quarta consulta del Comitato Regionale Piemonte Valle d’Aosta.
Finalmente, dopo molti mesi di riunioni in via telematica, è stato possibile incontrarsi di persona, nel rispetto della normativa vigente e delle indicazioni recentemente emanate dall’AIA.
Una grande soddisfazione per tutti, dunque, come ha sottolineato il Componente del Comitato Nazionale Alberto Zaroli, presente alla riunione anche in rappresentanza del Presidente Nazionale Alfredo Trentalange, impegnato in altri concomitanti eventi associativi.
Dopo i saluti di rito, il Presidente del CRA Luigi Stella ha aperto i lavori illustrando ai presenti le attività svolte dal Comitato nell’ultimo periodo, in particolare con l’organizzazione di briefing e debriefing correlati ad ogni gara del massimo campionato regionale, nella consapevolezza che, in una stagione in cui non sono previste promozioni dall’Organo Tecnico Regionale alle categorie nazionali, il miglior investimento non può che essere rappresentato dalla formazione.
“Ho parlato con i ragazzi insieme ai miei componenti ed abbiamo scelto una linea di coerenza. Abbiamo voluto motivare i nostri arbitri dando loro la possibilità di crescere sul piano tecnico attraverso incontri dedicati all’analisi della prestazione e con visionature sostanzialmente su ogni gara. Non abbiamo inteso però fare sconti sul piano valutativo. Il rischio di creare false illusioni e dare un quadro del livello attuale alterato rispetto al reale valore ed al reale stato di forma dei nostri ragazzi sarebbe stato un prezzo troppo alto da pagare”, ha spiegato Stella, mettendo in guardia i Presidenti di Sezione circa le criticità che potrebbero presentarsi alla ripresa.
La voglia di normalità si tradurrà con ogni probabilità in un netto incremento del numero di squadre, partite, campionati: essere pronti, il più possibile, sarà l’imperativo. Infatti, a fronte delle dimissioni dettate dalla mancanza di attività e di stimoli che hanno caratterizzato i mesi passati, numerosi sono i nuovi arbitri, da poco entrati nell’Associazione, frutto dell’attività di reclutamento delle sezioni, che mai hanno potuto scendere in campo e raccogliere la sfida di dirigere una gara. Motivare questi ragazzi e fornire un servizio adeguato alla Federazione sarà un grande impegno per i dirigenti sezionali, un impegno da viversi con consapevolezza ed entusiasmo, che porterà ad una nuova Stagione Sportiva.
Dopo gli interventi dei Referenti di settore, in particolare del Referente Medico Antonino Cotroneo, che ha fatto il punto sulla situazione sanitaria fornendo importanti informazioni in ordine al protocollo da seguirsi per la ripresa dell’attività a seguito di contagio da covid 19, la parola è passata al componente del Comitato Nazionale Alberto Zaroli.
Un intervento di sostanza, rispondendo alle domande dei Presidenti su ogni tema, con grande franchezza, trasparenza e senza mai nascondersi.
Si è parlato delle iniziative già poste in essere, quali – tra tutte – il doppio tesseramento, la possibilità di reintegrare ex associati al di là di vincoli temporali ed i progetti dedicati al sostegno degli arbitri donna per la loro miglior crescita tecnica, ma soprattutto di futuro.
“E’ stato un periodo intenso, di lavoro incessante, in cui insieme ad Alfredo ed a tutta la squadra del Comitato Nazionale ci siamo spesi per rendere realtà l’Associazione del futuro – ha spiegato Zaroli, proseguendo -. Nei prossimi giorni sarà il Consiglio Federale a decidere sull’approvazione delle ultime modifiche regolamentari, dopo quelle già approvate nei mesi scorsi. Sul tavolo ci sono ora la suddivisione della CAN 5 in due distinte commissioni, l’unificazione della CAI e della CAN D ed il processo di valorizzazione degli osservatori, che passa per la creazione di commissioni dedicate a loro. Il Forum dei Presidenti ci ha dato ulteriori spunti e siamo certi che, nonostante le difficoltà che si possono incontrare sul cammino, i risultati non tarderanno ad arrivare.”
E di questo, anche il Comitato Regionale Piemonte e Valle d’Aosta è certo: con dedizione, competenza e professionalità il rientro sui campi per i ragazzi, più o meno giovani, sarà l’inizio di un’epoca nuova, fatta di avvincenti sfide e di grandi soddisfazioni.