Il Presidente del Comitato Regionale Arbitri Paolo Calcagno ha rilasciato un’intervista pubblicata sul sito della nostra Associazione.
Paolo esordisce come assistente della Commissione Arbitri Nazionale di Serie A e B nel Campionato 1999/2000, per poi essere nominato internazionale nel gennaio 2005.
Tre anni dopo, nel 2008, è selezionato per i Campionati Europei di calcio in Austria e Svizzera. Designato nella partita inaugurale del torneo, fra Svizzera e Repubblica Ceca, dopo le sue eccellenti prestazioni sul campo in squadra con l’arbitro torinese Roberto Rosetti, attuale Presidente della Commissione arbitrale UEFA, viene scelto per la Finale tra Germania e Spagna. Per ben tre volte è designato nelle semifinali di UEFA Champions League (2008, 2009 e 2010).
Nel 2010 viene selezionato dalla FIFA per il Campionato Mondiale in Sudafrica. Al termine della stagione 2009/10 termina la sua carriera sui campi con un bilancio finale di 200 partite in serie A e si mette a disposizione dell’Associazione, come Vicepresidente del Comitato Regionale Arbitri Piemonte – Valle d’Aosta.
Nel 2013 entra a far parte della Commissione Nazionale di Serie D, tre anni più tardi della CAN PRO (ora denominata CAN C), e, poi, nella stagione 2020/2021 della CAN, mentre le ultime Stagioni Sportive lo hanno visto operare quale Viceresponsabile del Settore Tecnico dell’AIA.
1. Paolo, sei stato uno dei più grandi assistenti arbitrali della storia dell’Associazione. Quali sono i tuoi ricordi più belli dell’attività sul campo?
“Per quanto mi riguarda, tutto il mio percorso fa parte di un gran bel ricordo, dalla prima partita sino alla numero 200, dalla finale dei Campionati Europei ai Mondiali in Sudafrica. Ma non per ultimo, tutto il percorso fatto di lavoro duro, di allenamenti, raduni e i momenti di condivisione con i colleghi. La soddisfazione più appagante era però rientrare a casa e condividere la gioia con le persone a cui vuoi bene e che puntualmente ti aspettavano”.
2. Ricordiamo bene la tua cura del dettaglio ed i tuoi approfondimenti, fin da quando eri in attività, sulla prospettiva e sull’ottica, alla base della correttezza di valutazione per un assistente. Ora amministrerai la grande squadra del CRA Piemonte – Valle d’Aosta. Quali caratteristiche deve avere un giovane arbitro o un giovane assistente per avere successo nel calcio di oggi?
“Al giorno d’oggi le partite vengono giocate ad un ritmo sempre più veloce rispetto a quanto avveniva in passato e questo ha reso più difficile il lavoro degli arbitri. L’arbitro deve essere sempre attento ai cambiamenti e deve sapersi mettere in discussione in ogni momento. Per rispondere alle esigenze di un incontro di calcio, gli arbitri devono essere degli atleti che uniscono la preparazione fisica ad una profonda conoscenza del Regolamento e alla comprensione della partita che si sta per arbitrare. Così nulla potrà coglierli di sorpresa. Occorre lavorare molto anche sulla psicologia arbitrale e sul far capire ai ragazzi quali sono i punti da dove partire per migliorare le loro prestazioni”.
3. Siamo alla partenza di una nuova, impegnativa Stagione Sportiva. Il CRA Piemonte – Valle d’Aosta si presenta con una squadra in parte rinnovata, ma anche con diverse conferme. Su quali aspetti punti maggiormente?
“Il CRA Piemonte – Valle d’Aosta è una squadra motivata che unisce il giusto connubio di esperienza, indispensabile per adottare la scelta migliore e la forza e vigoria di chi è appena uscito dal campo. Ciò in cui ho sempre creduto è che la carta vincente sia lo spirito di squadra, il senso di appartenenza e la competenza di ogni singolo componente. Quando fai parte di una squadra fai una “scelta”, che ti porta a condividere la stessa passione, ma la responsabilità e consapevolezza di formare giovani ragazzi che credono in te e che non li puoi né abbandonare ne deludere”.
4. Il CRA Piemonte – Valle d’Aosta ha tra le proprie fila tanti associati ai massimi livelli nazionali ed internazionali. Come pensi che questi associati possano offrire il loro contributo alla crescita dei più giovani?
“In realtà lo stanno già facendo. Non ho dovuto nemmeno pensare più di tanto perché tutti gli associati piemontesi di grandissimo spessore nazionale ed internazionale, dalla serie A alla UEFA, si sono messi immediatamente a disposizione come si fa nelle famiglie. Ebbene la “famiglia” arbitrale Piemonte e Valle d’Aosta si è subito raccolta e già dal raduno pre-campionato tutti hanno partecipato con interventi tecnici e motivazionali di grande spessore”.
5. Essere a capo di un Comitato significa avere una responsabilità estremamente ampia, occuparsi del coordinamento tra le Sezioni e della parte tecnica, amministrando arbitri di calcio e di futsal, assistenti ed osservatori. Quanto è importante valorizzare ogni Componente dell’Associazione?
“Direi che è fondamentale. Quando le persone si sentono coinvolte e valorizzate, i benefici si estendono a livello individuale, ma soprattutto a livello collettivo. Arbitri e dirigenti si sentono maggiormente motivati e la voglia di contribuire per il bene dell’Associazione si moltiplica in modo esponenziale. Non bisogna mai perdere di vista qual è il vero obiettivo della nostra Associazione e del CRA Piemonte Valle d’Aosta, l’esclusivo bene per i nostri arbitri”.
6. Negli anni passati hai ricoperto numerosi ruoli all’interno dell’Associazione. Come ti approcci all’incarico di Presidente Regionale e cosa vorresti dire alle Sezioni del Comitato?
“Ogni ruolo ed ogni incarico rappresentano l’opportunità per crescere come uomo e come dirigente. Sono felice del mio percorso sino ad ora ed entusiasta di poter mettere a disposizione dei ragazzi del Comitato, che sono il futuro dell’Associazione, la mia esperienza. Lavorare sulla tecnica, insieme alle Sezioni, per puntare sempre di più alla qualità sarà la chiave di volta del mio mandato”.